Il problema della bassa pressione nelle tubature idriche dei condomini

La bassa pressione nelle tubature idriche dei condomini è un problema che può verificarsi spesso soprattutto nei piani alti degli stabili. In questo caso, per risolvere questa problematica, si può optare per l’installazione di un’autoclave condominiale che permette di aumentare la pressione dell’acqua potabile.

Tuttavia, prima di procedere con l’installazione, è importante conoscere la procedura da seguire all’interno del condominio. L’amministratore non può prendere questa decisione senza consultare l’assemblea dei condomini. Infatti, prima di poter procedere con questa spesa, la maggioranza degli intervenuti in assemblea deve votare a favore di questa delibera e rappresentare almeno la metà dell’edificio.

In ogni caso, anche se l’assemblea approva l’installazione dell’impianto, non è garantito che la spesa venga finanziata. In questo caso, gli appartamenti che soffrono a causa della bassa pressione idrica potrebbero essere penalizzati.

In tali circostanze, i condomini che considerano importante l’installazione possono ricorrere all’intervento di un giudice che possa imporre tale spesa. Infatti, essendo un servizio di vitale importanza per una casa, la sentenza giudiziaria è essenziale per forzare l’installazione dell’autoclave.

Una volta che l’autoclave viene approvata, ci sono due situazioni da considerare. Nel caso in cui l’impianto risulti necessario, i condomini sono tenuti a partecipare alla spesa, senza tener conto dell’altezza dei piani degli appartamenti. La ripartizione delle spese si basa sui valori millesimali delle proprietà immobiliari.

Il proprietario di una proprietà immobiliare non sarai obbligato a partecipare alla spesa solo se non viene servita dall’autoclave. Nel secondo caso, in cui l’autoclave non risulti necessaria ma solo utile per un miglioramento del flusso dell’acqua, i condomini possono decidere di esimersi dalla spesa.

A parte le spese di installazione, vi sono anche quelle della manutenzione e del consumo dell’acqua. In caso di nuovo impianto, tali spese devono essere suddivise tra i condomini in proporzione all’uso che ciascuno fa dell’impianto. La ripartizione delle spese deve anche tener conto dell’altezza di ciascun piano dal livello del suolo.

È anche importante precisare che ogni condomino può decidere di installare una propria autoclave. Tuttavia, questa soluzione non deve ridurre l’afflusso di acqua alle altre proprietà immobiliari. Inoltre, il condomino che installa l’autoclave è l’unico responsabile delle spese di installazione e manutenzione.

L’autoclave può essere collocata nel cortile o in altre parti comuni, sempre tenendo conto che gli altri condomini devono avere pari utilizzo dell’area in questione. In definitiva, l’installazione di un’autoclave condominiale può sembrare una soluzione semplice e veloce alla bassa pressione idrica, ma è importante conoscere tutti gli aspetti tecnici e legali per evitare incomprensioni e dispute tra i condomini.

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