Quali sono le ultime novità riguardanti il Superbonus e il suo impatto sui condomini? Dall’approvazione di questo incentivo fiscale nel luglio del 2020, è stato al centro di intensi dibattiti politici e ha sollevato numerose questioni.
Il Superbonus, che consente una detrazione del 110% delle spese sostenute per interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico, ha suscitato preoccupazioni sulla sua sostenibilità economica per lo Stato fin dall’inizio. Nonostante questo, la recente proroga ha introdotto un graduale ridimensionamento delle agevolazioni concesse a coloro che intraprendono lavori di ristrutturazione.
Già con l’attuale aliquota del 110%, lo Stato si trova a sostenere un considerevole esborso economico. Pertanto, è stato deciso di ridurre progressivamente l’importo dell’agevolazione. Conforme alla legge di bilancio del 2022, che ha esteso la scadenza del bonus, dal 2024 l’aliquota scenderà al 70%, per poi ulteriormente diminuire al 65% l’anno successivo.
Con le diverse revisioni apportate nel corso degli anni per quanto riguarda l’accesso al Superbonus, lo Stato ha stabilito deroghe specifiche per diverse categorie di abitazioni.
Il Governo Meloni ha esteso la proroga fino al 31 dicembre di quest’anno per gli edifici unifamiliari, come le villette, che possono ancora beneficiare del 110% di agevolazione a condizione che abbiano completato almeno il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022.
Anche i condomini possono usufruire di questa proroga, a patto che l’assemblea abbia approvato i lavori entro il 25 novembre 2022.
Vi è, tuttavia, una questione spinosa riguardante la cessione dei crediti e lo sconto in fattura. In questo contesto, è importante fare una distinzione.
I crediti d’imposta accumulati relativi alle spese del Superbonus per il 2022 possono essere ceduti fino al 30 novembre 2023, ma in caso di ritardo nella cessione, viene applicata una sanzione di 250 euro quando i crediti vengono trasferiti a banche, assicurazioni o altri intermediari finanziari.
La situazione è diversa per i crediti accumulati nel 2023. In questo caso, la cessione del credito e lo sconto in fattura saranno possibili solo per coloro che hanno presentato la Cilas (o la delibera assembleare, nel caso dei condomini) tra il 1 gennaio e il 16 febbraio 2023. Se non si rientra in queste categorie, i crediti dovranno essere riscossi tramite la dichiarazione dei redditi Irpef.
È importante notare che è possibile suddividere i crediti in dieci anni, con rate uguali, tenendo conto della propria capacità fiscale.
Negli anni passati, il Superbonus è stato soggetto a numerose proroghe e modifiche al fine di ridurre le opportunità di speculazione. In una recente dichiarazione, il sottosegretario all’Economia Federico Freni ha sottolineato l’obiettivo del Superbonus: garantire l’accesso ai lavori di ristrutturazione a coloro che altrimenti non potrebbero permetterseli, piuttosto che agevolare chi già è in grado di sostenere tali spese.
Il Superbonus, come detto, ha subito numerose revisioni nel corso degli anni, sia per quanto riguarda i termini di accesso, sia per quanto riguarda la cessione dei crediti, e, non meno importante, la percentuale di rimborso rispetto alle spese sostenute. Inizialmente, l’incentivo fiscale era previsto solo per i lavori effettuati tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021, ma il termine è stato successivamente esteso al 31 dicembre 2025.