Dopo un periodo di clima mite prolungato oltre le aspettative, le temperature iniziano gradualmente a scendere, avvicinandosi alla media stagionale prevista.
Con l’avvicinarsi della nuova stagione invernale, sorge spontanea la domanda su quando sarà attivato il riscaldamento per l’anno 2023.
Come per gli anni passati, le date di accensione dei sistemi centralizzati variano in base alle diverse regioni d’Italia e alle relative zone climatiche.
All’interno del regolamento che disciplina l’accensione dei riscaldamenti, vengono stabilite modalità e periodi diversi a seconda delle province di appartenenza. A seguito della crisi legata alla guerra in Ucraina dell’anno precedente, che ha generato un’urgenza energetica, il decreto emanato dal Ministro Cingolani ha stabilito per legge una riduzione di un grado della temperatura interna (da 20 a 19 gradi).
Questo decreto ha anche provocato un ritardo nelle date di accensione dei termosifoni, riducendo il periodo di utilizzo e le ore giornaliere di funzionamento (1 ora in meno al giorno).
Anche per il 2023, è stata implementata una normativa che specifica le date e i limiti di temperatura all’interno del regolamento. Come lo scorso anno, l’accensione del riscaldamento nel 2023 seguirà un calendario specifico per provincia, con criteri diversi basati sull’area geografica di riferimento.
Le province sono suddivise in zone climatiche dalla lettera A alla lettera F.
Le aree geografiche della zona A, ad esempio, possono attivare il riscaldamento con un ritardo maggiore rispetto ad altre. Il periodo di accensione previsto va dal 1° dicembre al 15 marzo, con un limite di 6 ore al giorno.
Proseguendo, le zone successive, caratterizzate da temperature medie stagionali più basse, prevedono un intervallo di tempo più ampio sia per il periodo di accensione sia per il numero di ore giornaliere di attività degli impianti di riscaldamento.
In una tabella di riferimento, sono riportate le varie zone climatiche, i periodi di accensione previsti e i limiti di accensione giornalieri.
Ultimamente, le aree geografiche appartenenti alla zona climatica F, come le zone alpine e le province di Belluno e Trento, non presentano limitazioni orarie o stagionali. Nonostante la definizione delle fasce di riferimento, i Sindaci delle diverse città mantengono il potere di apportare variazioni alle date di accensione e all’uso del riscaldamento per la stagione invernale 2023/24.
Un esempio in tal senso è dato dal Comune di Milano. Sebbene rientri nella fascia E, prevedendo l’accensione dal 15 ottobre al 15 aprile per 14 ore al giorno, a causa delle temperature attuali superiori alla media, è stata emessa un’ordinanza che modifica le date di inizio e fine del periodo di accensione.
A Milano è stato possibile attivare il riscaldamento dal 22 ottobre 2023 all’8 aprile 2024. Nonostante non sia prevista un’eccezionale criticità dei costi energetici quest’anno, è comunque prudente monitorare attentamente le spese.
Per risparmiare sul riscaldamento domestico, è consigliabile una corretta manutenzione degli impianti, il controllo dei termosifoni prima dell’accensione e la verifica dell’efficienza della caldaia. L’ottimizzazione delle prestazioni degli impianti attraverso un uso accurato del termostato e un isolamento termico adeguato, come l’utilizzo di infissi di qualità, contribuirà a ridurre il consumo energetico necessario per riscaldare l’abitazione.