Gli inquilini in condominio: il loro ruolo nelle delibere e le possibili contestazioni

Quando si stipula un contratto di affitto per una unità abitativa all’interno di un condominio, entrano in gioco una serie di doveri e diritti sia per il locatario che per il proprietario dell’immobile. Questi aspetti riguardano sia la manutenzione dell’abitazione che la partecipazione alle decisioni prese dall’assemblea condominiale. In particolare, l’inquilino ha il diritto di ricevere l’appartamento in condizioni di manutenzione adeguate e di usufruire dei servizi e delle strutture presenti nell’edificio.

Oltre ai diritti connessi all’utilizzo della proprietà locata, gli inquilini potrebbero trovarsi ad affrontare decisioni prese dall’assemblea condominiale con le quali potrebbero essere in disaccordo. In queste circostanze, è di fondamentale importanza comprendere se e come un inquilino possa contestare una delibera condominiale.

L’Articolo 1137 del Codice Civile italiano regola il diritto dei condomini a impugnare le decisioni prese dall’assemblea alle quali si siano opposti, abbiano espresso astensione o siano stati assenti. Tuttavia, inizialmente questo diritto spetta solamente ai “condomini effettivi”, ovvero i proprietari delle unità immobiliari all’interno del condominio.

Un’eccezione rilevante riguarda gli affittuari, in particolare per quanto concerne le delibere che riguardano servizi come il riscaldamento centralizzato e il condizionamento dell’aria. Questa deroga trova giustificazione nella responsabilità diretta degli inquilini nei confronti del pagamento di tali spese al proprietario. Pertanto, è stato giudicato opportuno consentire loro di partecipare alle discussioni e alle votazioni riguardanti tali servizi, al fine di tutelare i loro interessi finanziari senza intermediazioni.

Questo coinvolgimento è circoscritto a questioni specifiche, vale a dire spese e modalità di gestione del riscaldamento e del condizionamento dell’aria. Gli affittuari, in tali situazioni, hanno il diritto di partecipare alle assemblee condominiali e di votare rappresentando i proprietari.

Per esercitare questo diritto è essenziale che il locatario sia informato tempestivamente dell’assemblea. L’amministratore condominiale ha l’incarico di comunicare al proprietario la convocazione dell’assemblea almeno 5 giorni prima della data prevista per la prima convocazione. In seguito, spetta al proprietario informare l’inquilino della data e del luogo dell’assemblea in cui avrà la possibilità di partecipare e votare.

È da sottolineare che, nel caso in cui il proprietario trascuri questa responsabilità informativa, l’inquilino potrebbe avere il diritto di richiedere un risarcimento nel caso in cui l’assenza dall’assemblea abbia provocato un danno finanziario.

Gli affittuari in un condominio hanno la facoltà di partecipare attivamente alle decisioni dell’assemblea che riguardano specificamente questioni legate al riscaldamento e al condizionamento dell’aria. Questo diritto mira a proteggere gli interessi finanziari degli inquilini e a garantire loro un ruolo nella gestione delle spese condominiali che hanno un impatto diretto sulle loro finanze.

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