La figura dell’amministratore di condominio svolge un ruolo essenziale nella gestione quotidiana degli edifici condivisi, ma spesso sorgono dubbi riguardo ai requisiti necessari per intraprendere questa professione. Esaminiamo quindi nel dettaglio le funzioni specifiche e le ragioni per cui la laurea potrebbe o meno essere un requisito fondamentale.
In Italia, la nomina di un amministratore di condominio è obbligatoria per i condomini con almeno nove proprietari, secondo quanto stabilito dall’Articolo 1129 del Codice Civile italiano. Questa normativa mira a garantire una gestione organizzata e trasparente degli affari condominiali in edifici di dimensioni rilevanti. In caso di mancata designazione da parte dei condomini, il giudice può intervenire, su richiesta anche di un singolo condomino, per nominare un amministratore, assicurando così la corretta gestione dell’edificio.
Le responsabilità dell’amministratore condominiale includono la supervisione e l’organizzazione di attività di manutenzione, riparazione e pulizia degli spazi comuni, oltre alla raccolta delle quote condominiali dai proprietari per i servizi necessari al funzionamento dell’edificio. Deve inoltre garantire il rispetto delle norme stabilite dal regolamento di condominio da parte di tutti gli inquilini. La professione è soggetta a regolamentazioni significative, l’ultima delle quali risale al 2013 e è stata confermata successivamente dal decreto ministeriale n. 140 del 2014.
Per intraprendere la carriera di amministratore di condominio in Italia, è necessario possedere i diritti civili e soddisfare i requisiti di onorabilità stabiliti dalla legge. Ciò implica l’assenza di precedenti penali o problemi legali che potrebbero compromettere l’idoneità alla professione. Non vi è un obbligo di laurea, ma il candidato deve frequentare un corso di formazione iniziale e seguire corsi di aggiornamento periodici.
Sebbene non ci siano obblighi legali per un titolo di laurea, un’assemblea condominiale può stabilire ulteriori requisiti, sia in termini di formazione accademica che di appartenenza a specifiche categorie professionali. Ad esempio, il regolamento condominiale può richiedere qualifiche aggiuntive, come l’iscrizione all’albo degli avvocati o dei dottori commercialisti.
Per soddisfare tali esigenze, alcune accademie offrono formazioni specifiche. L’Università Auge, Accademia degli Studi Giuridici Europei, ha introdotto un corso di laurea triennale per amministratori di condominio, mirando a fornire una qualifica professionale per coloro che intendono intraprendere questa carriera.
La complessità dei requisiti per gli amministratori di condominio richiede una comprensione delle normative locali e delle specifiche esigenze condominiali. La professione richiede competenze multidisciplinari, e la scelta del professionista dovrebbe basarsi su un accordo informato dei condomini riguardo alle proprie esigenze, assicurando la selezione di un gestore fidato e competente per il condominio.